Cervello (cervello e cellule staminali)
Da almeno un trentennio, è emerso, in molte ricerche sulle cellule staminali, che in diversi tessuti adulti sono presenti cellule staminali capaci di dare origine alle cellule proprie del tessuto che le contiene.
Negli ultimi anni, invece, si sono scoperte, in vari tessuti umani, cellule staminali pluripotenti capaci cioè di originare più tipi di cellule: ematiche, muscolari, nervose. I tessuti che contengono queste cellule staminali pluripotenti sono: midollo osseo, cervello, sangue del cordone ombelicale e mesenchima di vari organi. Con studi successivi si è visto che queste cellule possono essere riconosciute, selezionate, sostenute nello sviluppo e condotte a formare diversi tipi di cellule mature mediante fattori di crescita e proteine regolatrici.
Per quanto riguarda le cellule staminali nervose del cervello, si hanno già indizi sul come guidarle nello sviluppo utilizzando diverse proteine, tra cui la neuroregulina e la proteina 2 osteomorfogena (BMP2, Bone Morphogenetic Protein 2), capaci di indirizzarle a diventare neuroni o glia (cellule neuronali di sostegno, produttrici di mielina) o persino muscolo liscio.
Queste scoperte aprono la strada alla possibilità di cura di diverse patologie neurodegenerative del cervello come l’Alzheimer. La speranza è quella di usare le staminali per rigenerare le aree cerebrali danneggiate. Ma, l’obiettivo, non è solo quello di utilizzare le staminali del cervello nei trapianti. Altri studi sono volti ad individuare i fattori capaci di prevenire le patologie neurali incrementando il numero delle staminali nel cervello in modo che queste sostituiscano le cellule nervose morte. Pare che abbiamo un’azione stimolante e positiva: l’attività fisica e quella intellettuale, le relazioni sociali soddisfacenti, l’ormone DHEA (deidroepiandrosterone) prodotto dalla corteccia delle surrenali e anche dallo stesso cervello, la serotonina e gli omega 3 a catena lunga. Questi sono, invece, i fattori che secondo gli studiosi deprimono le staminali del cervello: sedentarietà, stress, depressione, glutammato e trattamenti con cortisone.