Cellule staminali: cosa sono

Le staminali sono delle cellule primitive ancora non specializzate e capaci di trasformarsi in qualsiasi tipo di cellula del corpo. Le ricerche sulle cellule staminali stanno rivoluzionando la medicina. Si spera che presto con le staminali si riuscirà a riparare specifici tessuti o addirittura a riprodurre organi completi.

Tipi di cellule staminali

Le cellule staminali vengono classificate in quattro tipi:

Totipotenti – Da queste cellure può svilupparsi un organismo completo. E’ il caso dei blastomeri.

Pluripotenti – Possono dare vita a tutti i tipi di cellule dei tessuti di un individuo adulto ma non in cellule che compongono i tessuti extra-embrionali. E’ il caso delle iPs.

Multipotenti – Possono specializzarsi in diversi tipi di tessuto ma non in tutti.

Unipotenti – Possono specializzarsi in un solo tipo di cellula.

Fonti delle cellule staminali

A seconda della provenienza, le cellule staminali, si classificano in adulte (somatiche) o embrionali.

Adulte
Vengono prelevate da tessuti specifici di persone adulte o bambini dove si trovano tra le normali cellule specializzate. Si trovano anche nei cordoni ombelicali e di recente sono state scoperte anche nel liquido amniotico. Sono in genere multipotenti e vengono già utilizzate per la cura di moltissime patologie.

Embrionali
Sono delle cellule staminali ottenute per coltura da cellure prelevate da un embrione umano agli inizi del suo sviluppo (blastocisti). Le richerche con le cellule embrionali segnano il passo in quanto hanno sollevato delle contraverse questioni etiche. Infatti tali ricerche implicano la distruzione dell’embrione che per molti è già da considerare come un essere umano.

Banche Cellule Staminali

Dal cordone ombelicale si possono estrarre delle staminali adulte con le quali già oggi si possono curare molte malattie. Ancora oggi, nella quasi totalità dei parti, il cordone ombelicale viene gettato insieme agli altri rifiuti ospedalieri. In alcuni ospedali è possibile richiedere la conservazione di queste cellule. La cellule del cordone vengono conservate perché si spera che in futuro saranno utili nelle terapie contro linfomi, leucemie, tumori. Si prevede che verranno impiegate nelle terapie cellulari contro malattie croniche come il diabete e nel trattamento di patologie ereditarie.

Attualmente si riesce a conservare le cellule staminali per un massimo di 20 anni immergendole in azoto liquido a -190°C. Bisogna distinguere fra conservazione autologa ed eterologa. Nel primo caso, le cellule conservate, possono essere utilizzate solamente dal donatore o da suoi consanguinei. Nel secondo caso, restano a disposizione della comunità e vengono donate al primo paziente compatibile che ne ha bisogno oppure vengono utilizzate a scopi di ricerca.

Attualmente, la conservazione delle cellule cordonali di un singolo individuo ha un costo che si aggira sui 2.000 euro. Alcuni paesi si sono dotati di leggi che consentono la conservazione gratuita delle cellule staminali del cordone ombelicale in strutture pubbliche, a patto che il donatore opti per la conservazione eterologa.

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