Capelli (staminali e caduta capelli)
La calvizie
Per calvizie si intende la mancanza dei capelli, totale o parziale, da un’area o da tutto il cuoio capelluto. In linguaggio medico si definisce alopecia ed è una patologia che si presenta in moltissime forme. Quella più comune è l’androgenetica. Provoca un diradamento dei capelli, che può essere più o meno marcato e più o meno veloce. La calvizie androgenetica, nell’uomo, è localizzata nella zona fronto-temporale e alla chierica, mentre nella donna, è quasi sempre distribuita su tutta la parte superiore della testa. Nella sola Italia colpisce oltre 10 milioni di persone in gran parte di sesso maschile. Nella donna, in genere, la patologia si sviluppa dopo la menopausa come conseguenza all’aumento dei livelli di ormoni androgeni.
Terapie attuali
Le cure attuali della calvizia sono sia di natura farmacologica che chirurgica. Per quanto riguarda la terapia farmacologica, la sostanza attiva più importante utilizzata è la finasteride. E’ un farmaco approvato per il trattamento dell’alopecia androgenetica maschile dalla FDA statunitense nel 1997. Agisce come inibitore della 5 alfa reduttasi di tipo II. Un altro farmaco utilizzato è il minoxidil, una sostanza utilizzata inizialmente per la cura dell’ipertensione. Viene applicato sul bulbo pilifero e agisce da stimolante. Esistono altri farmaci per uso topico, soprattutto anti-androgeni, tra cui ricordiamo il ciproterone acetato.
In alternativa a quella farmacologica o ad essa complementare, esiste la terapia chirurgica che consiste nell’autotrapianto dei capelli. Vengono utilizzati capelli della regione parietale ed occipitale che sono resistenti all’azione degli ormoni androgeni. La tecnica consiste nell’asportazione di una striscia di cuoio capelluto che viene ritagliata in parti molto piccole (attualmente si riesce a dividerla in aree contenenti solo un bulbo) per poi reimpiantare tutte le parti ottenute nelle zone calve. La tecnica dell’autotrapianto ha avuto significativi progressi negli ultimi decenni.
Cura con le staminali
Le terapie farmacologiche del trattamento della calvizie danno risultati parziali e vanno mantenute per tutta la vita. In molti casi hanno degli effetti collaterali. L’autotrapianto non è una operazione banale e non sempre può essere eseguita.
All’orizzonte si stanno delineando nuove soluzioni che vedono l’impiego delle cellule staminali. Ci sono ricerche e studi basati sulla rigenerazione cellulare in molti paesi. Il lettore può leggersi le ultime notizie sulla questione, riportate dal nostro sito, cliccando qui. Quasi tutti gli studi in corso hanno in comune l’obiettivo di utilizzare le staminali per clonare i bulbi capillari ottenendone un gran numero da reimpiantare nelle zone con capelli diradati o assenti.
Negli ultimi tempi, sono stati messi in commercio anche dei prodotti a base di cellule staminali vegetali estratte, in genere, dalla mela. Pare che questi prodotti abbiamo un effetto positivo sulla salute del capello apportando nutrimento, favorendo la ricrescita e stimolando il bulbo capillare. La questione è controversa. E’ difficile stabilire al momento la reale efficacia di questi prodotti commerciali.
Staminali e ricrescita dei capelli (studi del 2017)
Nel 2017, studiosi dell’Università della California, hanno fatto una nuova scoperta sul meccanismo o di ricrescita dei capelli. Pare che, la ricrescita dei capelli non dipende solo dalle cellule staminali presenti nella pelle, come invece si riteneva fin’ora. Ma, affinché le staminali si attivino è necessario che siano allertate da un particolare tipo di cellule, chiamate T regolatrici, del sistema immunitario. La scoperta potrà portare a nuove soluzioni per combattere alcune forme di calvizie.
Ultime notizie sulla ricerca di terapie staminali per la calvizie